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di casa sua, allorchè s’accorge che nell’abitazione del signor Lieu, che era in faccia alla casa paterna, il balcone era stato di fresco tinto d’un bel color rosso. E guardando, vede sotto le persiane di bambù, mezzo calate, la parte inferiore d’una gonnella di seta, che lasciava scoperti due piedini... i più piccoli e graziosi piedini che si possano immaginare. Il giovane Sieu dimenticò la festa dei morti, le anime dei defunti, l’esequie e i sacrifici; e tutto assorto in quella vista, rimase là incantato, con gran desiderio di vedere quel che ancora si nascondeva ai suoi occhi, dietro la modesta gelosia. E stando così, uno scioperone che era in sulla porta di quella casa, con modi garbati e voce rispettosa: «Potrei domandare a vostra signoria, gli disse, che cosa sta ella qui aspettando?» — E Sieu gli dice qual’era l’oggetto che tanto stuzzicava la sua curiosità. — «Se desiderate vedere quella fanciulla, riprese costui, niente di più facile. Io v’insegnerò un’astuzia: giuocate colla vostra palla, come facevate poco fa; e così giuocando gettatela entro il balcone, come se la vi fosse caduta a caso: andatevene poi su in casa, colla scusa di cercare la vostra palla e ripigliarla. Allora avrete agio di vedere quel che vi pare e piace.» — Il giovanotto fece a quel modo che gli si diceva; gettò la palla in sul balcone, dove era la donna; poi andò in casa per riaverlo. E vide la fanciulla, che di viso era bella quanto il sole, e nella persona sì gentile che non v’aveva la pari. Il garzone le fece riverenza; e la fanciulla, che aveva nome Hoa— hien, gli disse: «Perchè, signor mio, siete venuto qui?» Al che il garzone rispose: «Giuocaudo, la palla m’è andata sul vostro balcone, e son venuto a riprenderla. Non vorrei che credeste, ch’io lo abbia fatto apposta per reccarvi offesa: mai no; ve ne chieggo scusa, e spero che non me ne vorrete aver mal’animo.» — Quella fanciulla, visto che la figura del giovane era piacevole, ne fu presa d’amore in cuor suo; e sorridendo soggiunse: «Gran ventura, o signore, è la mia d’incontrarvi. Mio padre e mia madre sono andati alla festa dei morti, ed io sarei rimasta qui sola sola. Vuo’ che rimaniate a bere una tazza di vino, intanto che c’intrat-