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tura. Se, ragunate le robe mie e quel che io ho nelle mie stanze, partissimo di qua, e andassimo a stare a Yang-ceu in casa vostra?... Là si potrebbe vivere al sicuro, e uniti proprio come marito e moglie». Rispose Lieu-cen: «E se il ministro ci fa inseguire, ci piglia e ci mena innanzi ai tribunali, che farem noi?» — «Non temete di ciò, rispose la fanciulla; mia madre mi vuol tanto bene!... e poi non son mica ancora fidanzata: perciò ancorchè giungessero a scoprìrci, che volete voi che ci facciano?»

Il giovane Lieu— cen si lasciò persuadere dalle parole della fanciulla, e fu stabilito d’amore e d’accordo il giorno e l’ora della partenza. — Era notte oscura: una barca, già pronta nel fiume, aspettava i due amanti. La fata, sempre sotto la figura dell’avvenente Kin-yueu, provvistasi di molt’oro e d’altri minuti oggetti di valore, vi scese bentosto, e fuggissene via con Lieu-cen a Yang-ceu, ove il nostro baccelliere aveva casa. Il ministro Kin saputa la partenza improvvisa di Lieu-cen, supponendo che urgente affare l’avesse costretto ad abbandonar quei luoghi, non fece indagine sul conto suo, nè si curò sapere ove fosse andato.

Le camelie mu-tang, che erano tanto belle e rigogliose, dopo la partenza della fata appassirono a poco a poco, e morirono. Questa cosa afflisse molto la fanciulla Kin-yuen, che amava grandemente quei fiori. Da mattina a sera non faceva che pensare a quelle povere piante, e tanto se ne dolse che cadde profondamente ammalata. Non valsero medicine a rianimar la fanciulla, non valsero le cure affettuose della madre, che con domande e preghiere cercava scoprire la causa di quel malore. Finalmente a forza di dire e di fare, la buona genitrice giunse a sapere che la cagione di tanta tristizia era la morte delle camelie mu-tang. Subito ne informò il marito. Ed esso tra sè pensando che questa specie di fiori non si trovavano che a Yang-ceu, immantinente provvisto un servo di molto denaro, dissegli: «Corri a Yang-ceu, e cerca dappertutto le camelie mu-tang. Sia che tu le veda in un giardino di qualche ricco magistrato, o sul balcone di una casa di povera gen-