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do si conoscesse l’esser suo, colta così d’improvviso dalla luce del sole, andò a rifugiarsi nel lago che ornava il giardino del ministro di stato Kin.

Il giorno solenne passò, e il pesce-fata non si curò di tornare al natìo laghetto.

Aveva il ministro una figliuola chiamata Kin-yuen, la quale seguita dalle sue damigelle, spesso andava a diporto pel giardino, e pigliavasi diletto alla vista dei fiori. Ora osservando quel giorno, in sul poggiuolo ad oriente, una fila di vasi di camelie mu-tang, vide che esse erano tutte belle e sbocciate e di così lieti e vari colori, che molto se ne rallegrò; e chiamò subito le sue donne che le venissero a vedere. E stando così a divertirsi, e facendo merenda nel padiglione che guardava il lago; affacciatasi la giovinetta alla ringhiera, vide il pesce d’oro che, agitando le sue pinne e boccheggiando, vagava qua e là sulla superficie dell’acqua. Allora Kin-yuen prese gli avanzi della merenda, e gli gettò nel lago; e il pesce-fata subito gli abboccò, e gli mangiò in un attimo. Rise la figliuola del ministro, e stette a guardare per lungo tempo il bel pesce; e poi ritirossi in casa, e andò nelle sue stanze. Il pesce-fata, accortosi che la figliuola del ministro amava molto i fiori delle camelie mu-tang, ogni notte col suo fiato incantato alitava su quelle piante, e le camelie crescevano sempre più belle e più fresche, e si tingevano dei più svariati colori. Per la qual cosa la figliuola del ministro ognor più lieta, tutti i giorni veniva sulle sponde del lago; dove s’intratteneva, deliziandosi nella vista di quelle piante.

La ridente e dolce stagione della primavera era in sul terminare, e già s’avvicinava l’estate. Il baccelliere Lieu da molto tempo abitava il convento; e consumate le provvigioni che aveva portate seco, e perduti gli amici che ivi s’era fatto, che tutti erano ritornati alle loro case, trovossi sprovvisto d’ogni cosa e senza aiuti. Laonde pensando tra sè stesso che far si dovesse, nè sapendo a che partito appigliarsi, si mise a scrivere in carattere corsivo alquanti esemplari di bella calligrafia; e fattili, se ne andò in città, offrendoli or nella casa