Pagina:Novella di Marabottino Manetti.djvu/9


di marabottino manetti 3

di mano la valuta di circa fiorini dieci. Onde non venendo el venerabile sacierdote a conclusione alcuna, cominciò a sollecitare con grande instantia Mona Tessa di rivolere da lei li sua danari e grano, in tanto che non parea ch’avessi altra faccenda ch’ogni giorno quando con prieghi e quando con minacce ricordarle questo suo fatto. Il perchè veggiendosi la buona donna a mal partito con messer lo Piovano, conferì questo caso con un suo figliuolo chiamato el Bodolina e con un suo vicino ch’avea nome Piero Tanaldi, amendua uomini molto astuti e pratichi. Li quali inteso el fatto, la confortorno di tenere a bada il prete qualche dì, perchè fra poco tempo stimavano di trarla di tale tribolatione. Onde stando li dua giovani attenti a pensare come potessino indurre el canonico che di gratia li fussi el canciellare questo debito sanza alcuno pagamento, avenne che andando eglino un giorno a casa el Piovano insieme con Tommaso Alderotti nostro ciptadino, uomo di grande ingiegnio e prudenza che vicino alla pieve avea sue posessioni e per questo con messere lo calonaco teneva alquanta domesticheza, et rimanendosi Tommaso con lui a ragionamenti, e li due giovani andando per casa, venne loro veduto in uno pollaio molti polli padovani e cierti paperi di belleza fuori dell’ordine degli altri.