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questo. E tornatosene in casa insieme col Bodolina e Piero Tanaldi, facciendone gran festa n’andorono a desinare una parte de’ polli e paperi con quello trebbiano alla barba del prete. Et appena aveano desinato che ’l prete giunse, al quale Tommaso fattolisi incontro disse: voi siete venuto a punto a tempo perchè io ò finito ora ora di gittare l’arte e volevo venire a trovarvi. Messere mio, io vi dirò quel che io ne veggio di questo fatto. Voi avete dati tutti questi polli e paperi alla Lapa di Becho Beriuoli vostra donna, secondo che mi dice l’arte, ma io nolli credo ben bene, però che ’l diavolo è alle volte bugiardo. Al quale el prete disse: cierto si ch’elli è bugiardo; e con sagramenti cominciò a negare d’averli dati alla druda sua, affermando che gli erano stati imbolati e che credea per cierto che fussi stato el Bodolina e Piero Tanaldi, come gli avea detto el cherico suo, et ch’e’ li accuserebbe al vicario. Tommaso vedendo costui infuriato li disse: or udite messer mio dolce, io ò diliberato di servirvi in tutto perchè veggio portate grande passione di questo fatto: imperò che io coll’arte mia farò se voi vorrete che noi corremo el ladro, et udite come. Voi avete el vostro bel cavallo, io costringnierò colli miei incanti che chi v’à imbolato e polli non potrà fare che non venghi stanotte a im-