Pagina:Novella di Dioneo e Lisetta.djvu/34


28


il giorno seguente, sul vespro, egli montasse entro una barca, e andatosene nel canale, il quale è dritto l’Arzana presso il monastero di s. Daniele, quivi l’attendesse, facendo abbassare il felze di drieto e dinnanzi, ponendovi sopra un fazzoletto per segno. Maddalena, avuto l’ordine, disse che sarebbe fatto; ed andatasene a Dioneo, il tutto gli raccontò; appresso tornata a Lisetta, le disse aver fatto il bisogno, e trovale certe sue favole, si scusò di non le poter fare compagnia. Dioneo, quando tempo a lui parve, fatto chiamare un barcaiuolo di cui egli molto si fidava, e che altre volte in simili accidenti adoperato aveva, secondo l’ordine avuto da Maddalena, andò ad attender Lisetta: informato prima il barcaiuolo di quanto egli avesse a fare. Lisetta a cui non mancavano sensali, fattasi venire una monaca del monastero dello Spirito Santo, che altre volte per l’amor di Dio le avea fatti di così fatti servigi, entrata nella sua barca, seco ne la menò. Stava Dioneo colla cappa su gli occhi tutto pensoso, attendendo che Lisetta venisse, quando alla sua barca sentì accostarsene un’altra, e di quella vide Lisetta colla cappa, o velo che lo vogliamo chiamare, sino a