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- Di cocenti sospir d’amaro pianto,
- Tu l’alma mia rinfresca,
- Amor, l’usata guerra;
- Solo il petto di quella che m'atterra,
- Giammai non si diserra
- Per tuo scaldar: né per spirar di vento,
- Né per cantar d’augei, né per lamento.
- E per più mio martire,
- Per le campagne veggio e per li boschi,
- Gir scherzando le fere aspre e selvagge,
- E di dolce desire
- Le serpi accese a cui gli amari toschi
- Amor del cor sottragge:
- Ma perch’io venga meno,
- Punto non scema, lasso! del veleno
- Che il bel guardo sereno
- Per gli occhi al cor mi porse, il giorno ch’io,
- Altrui mirando, me posi in oblio.
- Poi ch’ogni nostra speme
- Per lung’uso, Canzon, torna fallace,
- Nostra speranza sia non sperar pace.
Da l’altra parte sembiante facendo Lisetta di amarlo quanto l’anima sua, davagli le maggiori speranze di farlo contento che mai dato gli avesse, mostrando, vedendolo struggere come