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Dioneo ama Lisetta, la quale, fingendo d'amar lui, con altro amante si sollazza, col quale trovar credendosi, con Dioneo si trova, e mal suo grado è costretta a compiacerli.
Dico adunque che egli non è molto tempo passato che in Vinegia fu una donna del corpo bella e grande, di color bruno, di animo altera, di acuto e ingannevole ingegno, di legnaggio nobile quanto alcuna altra che nella città fosse, il cui propio nome, nè ancora di alcuno altro che alla presente novella appartenga, non intendo di palesare: perciocchè ancora vivono tutti, e potrebbene riuscir scandalo quando fossero conosciuti: ma et non senza cagione la chiamerò Lisetta. Alla quale entrò in pensiero di tentare, se con gli atti e arte sua ella potesse recare ad innamorarsi di lei alcun giovane: o fosse perchè tutte le donne piacer prendono d’essere vagheggiate e tenute belle, o forse per dare affanno, e metter gelosia ad un suo amante, col quale ella molto spesso si ritrovava. Costei adunque avendo più volte posti gli occhi addosso ad un valoroso giovane, il