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prologo. 55

liana uno che scriveva in vece sua e con idee che egli certo non rinnegherebbe, accettava l’arte purchè fosse arte e non sconciatura, protestava di ammirare una donna scollacciata purchè bella. Ma dunque perchè combattiamo? Tutto l’odio dei nostri avversari cade dunque soltanto sui versi falsi? Ma credono che la scuola nuova sia la scuola de’ versi falsi? Ma tanti idealisti non ne fanno dunque dei così scrofolosi che gli ospizi marini non li guarirebbero? S’intende che il maggior numero de’ versi storpi sono dei veristi; poichè oggi il verismo è opposizione e chi ha qualche lite colla legge è sempre coll’opposizione e non coi carabinieri. Quando i manzoniani erano opposizione, il maggior numero di versi degni d’essere gettati giù dal Taigeto li facevano i manzoniani (ahimè! ne fanno ancora); ma era forse quella la scuola de’ versi falsi? I versi del Carducci tornano pure. Perchè il Fortis, accecato anch’egli dalla furia del combattimento, li trascina alle Gemonie?