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40 | prologo. |
nella memoria de’ sentimenti passati come se solo in quelli potesse trovarsi la poesia e la bellezza. E c’è nella religione e nell’arte un mare morto, un mare di laudanum dove le anime pie che non hanno forza di combattere le tempeste di altri mari cercano la pace rassegnata, la rinuncia quietista del Deus dedit, Deus abstulit. Annegano là i cattolici desiderosi dell’ozio del pensiero e gli islamiti che aspirano alla eternità del kief. E quando gli uomini e la società si destano e si muovono, queste religioni immobili e fataliste declinano insieme e rovinano, meteore pallide, pianeti spenti, colle arti da loro ispirate.
Ma per gli accademici nostri tutto questo non è vero. La religione cattolica guadagna anzi proseliti ogni giorno, s’inalzano chiese, appaiono Madonne e la signorina Luisa Lateau ha le stimmate. Certuni poi che hanno le carie del rispetto umano nell’ossa, cattolici che si vergognano di esserlo, che il giorno credono di essere tretragoni ai pregiudizi, e la notte quando tuona, si fanno il segno della croce sotto ai lenzuoli, cercano altrove che nella religione i sillogismi per confonderci e per convincere il