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32 | prologo. |
Disse bene Ferdinando Martini: maritatele una volta queste benedette ragazze, che possiamo finalmente dire le cose come sono! Il meglio poi è questo, che, se facciamo dei libri tanto innocenti da poter esser letti da queste eterne ragazze, ecco che i babbi non li comprano più; i babbi pudicissimi che nel Furioso cercano solo il canto XXVIII e chiusi in una biblioteca studiano minutamente le sole incisioni dei trattati di ostetricia. Salvo, si capisce, ad urlar poi che libri di quella fatta dovrebbero star chiusi a chiave e che il Furioso non può essere tollerato che nelle sconciature dell’Avesani.
Purtroppo le ragazze ci sono, ma per educarle alla castità immacolata ed alla meritoria ignoranza del mondo e delle sue pompe ci sono educandati apposta. Credo anzi che il professore Giovanni Rizzi (giacchè bisogna che gli diamo la soddisfazione di nominarlo, dice il Chiarini), uno de’ più strenui e continenti avversari della scuola nuova, diriga qualche cosa di simile. Mandatele da lui le ragazze, in nome di Dio, che le educherà e troverà loro un casto marito, ma lasciateci parlare coi babbi a modo nostro. E siate sinceri, Filistei, ditelo una volta