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30 | prologo. |
di continuità. Fate il pubblico raffinatamente bestiale ed avrete Anacreonte e Batillo; fatelo religioso e guerriero ed avrete i cicli cavallereschi; dategli entusiasmi ed odi patriottici ed avrete Rouget de l’Isle, Riego, Körner, Berchet; ma non tentate mai di rammodernare Omero, di correggere il Decameron, di processare Madame Bovary. Perdereste il tempo, poichè in verità vi dico che non è l’arte che fa la società, ma la società che fa l’arte a sua imagine e somiglianza.
E poi, dov’è questa gran corruttela? Via, si può giurare che Gustavo Droz colle sue allegre descrizioni di notti matrimoniali non ha corrotto e non corromperà nessuno. Ma intanto i buoni Filistei proibiscono alle ragazze di leggere le poesie dello Stecchetti e le conducono invece a vedere le nudità nei musei, dove, poverine, benedicono l’autunno che fa cascar le foglie. Siate logici come lo fu Ferdinando II e seppellite la Venere Callipygos e la Danae del