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Canto IV.
e i poveri di spirito
in quel fetor di frati zoccolanti
4che rivolta lo stomaco
a goder le graziette tabaccose
de le beghine sudice,
ed a baciar le stimmate schifose
8de le badesse idropiche.
Ivi ne ’l cielo che non ha mai notte,
dormir non è possibile.
Ivi su ’l capo de’ beati, a frotte
12i cherubini ronzano.