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138 | nova polemica. |
Passa la nave mia, tutte le candide
vele de l’aquilon donate a l’impeto;
passa cacciata ne le dense tenebre
16da ’l fato inesorabile.
Ahi, vola forse destinata a frangersi
su le scogliere che da’ flutti emergono!
Volo forse con lei, cosciente vittima,
20a l’agonia de’ naufraghi!
Vedrò morendo de gli squali orribili
gli occhi feroci dove brucia il fosforo,
le aguzze scane sentirò configgere
24ne le mie carni lacere;
co ’l tenerume de le bocche viscide
a ’l moribondo aderiranno i polipi,
sentirò di morir, sentirò suggermi
28lentamente le viscere,
ma non mi pentirò, ma ne gli spasimi
de ’l mio lungo morir non voglio piangere
ma voglio il Dio de’ farisei deridere
32con l’ultima bestemmia.