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86 prologo.

non esclude nessuna Kermesse con tutte le sue donnaccie.

Perchè vituperarci l’uno coll’altro mentre siamo in fondo d’accordo? Il Salmini finisce il suo Polycordon colla obiurgazione d’obbligo alle serve che mostrano le coscie veriste e poi è un ribelle anch’egli nella sostanza, nella forma e sino nel titolo. Dove sono dunque i limiti di queste pretese scuole? Quando lo Zanella, frugando tra le ceneri scaligeriane, acchiappa il tizzo che accese già le guerre letterarie per Cicerone e scrive una panzana a certi filologi tedeschi che fa veder proprio la inanità di queste battaglie idiote fra Varo ed Arminio ascriveremo il peccato ad una scuola? Non ci mancherebbe altro!

State attenti all’aforismo che vi dico e tenetelo a mente.

Non ci sono nè veristiidealisti. Ci sono