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della confidenza della Corte, coll’essere destinato Conservatore anziano della medesima. In questa qualità intervenne alla sua prima adunanza, pronunziandovi un Discorso, che dato alle stampe e spedito al principe Kaunitz, gli procurò per di lui parte la lusinghiera dichiarazione che “la robusta eloquenza, la giustezza delle vedute, la finezza colla quale l’autore ha saputo toccare gli oggetti più importanti della pubblica amministrazione, e combinarli collo scopo della Società per risvegliare la passione del bene generale, sono altrettanti motivi per i quali egli ha diritto all’applauso da lui ottenuto„1.

Noi abbiamo finora veduto Verri magistrato abilissimo ed instancabile, riformatore della parte più complicata e difficile dell’amministrazione dello Stato, scrittore di metafisica, di economia generale, e quindi separatamente di monete, di finanze

    Società economiche che in essa fiorivano. Questo danno sarebbe pur facilmente riparabile; e già da circa tre anni la Società de’ Georgofili di Firenze e quella d’Agricoltura di Torino hanno riprese le loro funzioni: e quando vi penseremo noi? (*)E dopo più di trent’anni non vi si ha ancora pensato. — Eppure, nell’intervallo, ai due esempj disopra citati se ne aggiunse un terzo, quello dell’Accademia di Agricoltura ed Arti di Verona, sola superstite delle tante Accademie venete la quale fu da più anni ripristinata, ed è operosissima.

  1. Nel Postscriptum alla Lettera dei 30 marzo 1778 al Ministro plenipotenziario.