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alla carica di Presidente, rimasta vacante per la giubilazione accordata al conte Carli. Nel 1783 fu decorato del grado di Consigliere Intimo Attuale di Stato, e nello stesso anno creato Cavaliere di S. Stefano. L’erezione della Società Patriotica di Milano per l’avanzamento dell’agricoltura, delle arti e delle manifatture, seguita con dispaccio a dicembre 1776, sul modello della Società Patriotica di Slesia e di quella d’arti e manifatture di Londra1, procurò a Verri una nuova testimonianza

  1. Lettera del principe Kaunilz al Ministro plenipotenziario conte di Firmian dei 22 luglio 1776. — La Società Patriotica era stata istituita sulle basi le più liberali. La gran mente dell’immortale ministro di Stato di Maria Teresa era persuasa che un troppo immediato intervento dell’autorità sovrana assidera sovente il vigore de’ corpi accademici per una soverchia soggezione. Perciò ebbe cura che nel piano d’istituzione vi fosse per modo mascherata l’influenza del governo, che vi riuscisse impercettibile. La sua scrupolosa attenzione su quest’oggetto apparirà maggiormente dal seguente paragrafo di una sua lettera degli 11 settembre 1777: “Osservo (dic’egli) che il Griselini nella sua Relazione sul libro del Cattaneo si qualifica come segretario della regia Società Patriotica. Avendo S. M. voluto fare un dono alla nazione di ciò che riguarda la dote per questo stabilimento, ha anche con eguale generosità abdicata da sè qualunque superiorità o vestigio di essa; onde converrà avvertire i Conservatori, che in ogni occasione anche dai subalterni facciano solo annunziare la Società senza qualificarla come regia„. Grandi furono i servigi prestati dalla Società Patriotica ne’ dieciotto anni di sua esistenza. Ma tra le infinite e per sempre deplorabili sciagure, cui soggiacque l’Italia dopo il 1796, non è ultima la cessazione di tutte le