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quale ha accompagnato il Progetto medesimo: “Avrei giustamente motivo di diffidare se queste idee le avessi sviluppate solo e isolato; conobbi la gravità dell’oggetto, sentii il bisogno dell’ajuto de’ ministri illuminati, lo chiesi e l’ottenni. S. E. il signor conte presidente Carli ebbe la bontà d’interessarsene meco, discutere le massime ed assistermi co’ suoi lumi; oltre i signori consiglieri relatori di finanza, anche i signori consiglieri conte Secchi e marchese Beccaria ebbero la compiacenza più volte di unirsi meco a trattare di queste viste; onde il risultato di questo Progetto è una conseguenza di quanto si è discusso„. Questo passo comprova da una parte la modestia dell’autore, e dall’altra la maturità e la ponderazione con cui procedeva ne’ suoi travagli.
L’importanza del beneficio che Verri con quest’opera ha reso alla sua patria, risulterà maggiore dal riflettere allo stato delle finanze di quel tempo. La daziaria era in allora divisa in altrettante giurisdizioni, quante erano le provincie che componevano il ducato di Milano, e in ciascuna giurisdizione si esigeva un dazio. Perciò la circolazione del commercio era ad ogni tratto vincolata, e perfino 40 erano talvolta i pagamenti cui soggiaceva una sola merce1. Era tanto mal cal-
- ↑ Veggasi il Progetto della Tariffa sopra accennato.