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tante e irritabile del corpo politico; suggerire il metodo col quale più rapidamente, ma nel tempo medesimo con passi più fermi e sicuri si possa distribuire il tributo nella forma più innocua e adattata al bene della società; diminuire al possibile le spese della percezione; lasciare tutta la libertà all’industria componibile col tributo destinato a proteggerla; accelerare l’epoca in cui, rese le leggi della finanza chiare, umane e semplici, venga portata la luce sopra cni parte dell’amministrazione: tale è la natura del quesito, sul quale scriverò come le deboli mie forze lo permettono„.
Attese quindi indefessamente a preparare la riforma della tariffa. Basterà a dare un’idea di questa improba fatica la sola nomenclatura de’ lavori da esso presentati su tal proposito al Magistrato Camerale, che era stato sostituito nel 1772 al Supremo Consiglio di Economia. Il 13 agosto 1773 presentò egli la Ricapitolazione generale de’ generi entrati e usciti nell’anno 1769; il 5 ottobre dello stesso anno il Bilancio generale dell’anno predetto; il 14 marzo 1774 lo Spoglio delle merci passate in transito nel 1771; e per ultimo il 30 maggio, pure detto anno, il Progetto della nuova tariffa. A fine di render giustizia a chi gli avea giovato co’ suoi consigli, così si esprime nella lettera colla