Pagina:Notizie sulla vita del conte Pietro Verri.djvu/20


> 16 <

“Soddisfo alla precedente di V. E. del giorno tre, con cui mi rimise il Bilancio stampato dal conte Pietro Verri del commercio dello Stato di Milano, colle altre tre pezze che lo accompagnavano. Può ben essere persuasa l’E. V. che io non approvo e non sarò mai per approvare alcun passo che deroghi all’autorità e dignità del Governo; e specialmente a questo riguardo mi è rincresciuto che il detto cavaliere, di cui peraltro mi piace l’ingegno e la scelta che ha fatto de’ suoi studj, siasi lasciato inconsideratamente condurre dal fervor giovanile a convertir colla stampa in oggetto di compatimento, ciò che prodotto in iscritto alla sola Giunta ed al Governo gli avrebbe fatto dell’onore, se non altro per l’idea e per il piano di eseguirla.... Ma posto che è rotto il ghiaccio, convien ora andare innanzi, e verificare col maggior accerto che si può il giusto mezzo fra i nove milioni di annua mancanza, che fa comparire il detto bilancio, e gli undici milioni di sopravanzo annuo che risultano dalla Lettera critica al medesimo opposta. Sono persuaso che sia falso il bilancio, perchè l’autore non potè essere autorizzato a riconoscere i fonti originali per fissare dati certi; e credo egualmente che non sussista il calcolo annesso alla Lettera critica, perchè si vede dettata di un puro spirito di con-