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tanto l’onorevole estimazione già acquistatasi co’ proprj scritti, quanto l’aver egli trasmesso nell’anno precedente al principe Kaunitz un volume di Considerazioni sul commercio dello Stato di Milano, opera per erudizione e dottrina certamente superiore alla sua età e ai tempi in cui la scrisse. Trattava in essa in tre distinte parti della grandezza e decadenza del commercio di Milano dal 1400 sino al 1750, dell’attuale suo stato e dei mezzi di ristorarlo. Quest’opera rimase inedita; ma la prima parte, ampliata nel 1768 con nuove interessantissime notizie che gli comunicò il benemerito archivista del Senato Ilario Corte1, e da lui disposta per la stampa col titolo di Memorie sull’economia pubblica dello Stato di Milano allorchè fu sorpreso dalla morte, sarà ora per la prima volta pubblicata.

  1. Uomo dotto, instancabile, e di una squisita sagacità nello studio de’ documenti storici affidati alla sua custodia. Il suo merito era sì eminente e così conosciuto, che il barone Sperges referente in Vienna per le cose d’Italia, e lo stesso primo ministro principe Kaunitz non isdegnavano di scrivergli direttamente. Egli ebbe e conservò sempre la più intima confidenza del conte Verri; e ne’ due anni (1766 e 1767) che dimorò in Vienna per porre in ordine l’archivio del Dipartimento d’Italia, Dipartimento che vi esistette fino ai turbamenti politici del 1796 con molta opportunità e non minore decoro delle suddite Provincie Italiane, fu visitato dall’illustre amico con un frequente carteggio interessantissimo, il quale si conserva in originale e inedito presso di me.