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i quali non riuscivano a buon termine se non a notte chiusa.
Intanto la brigata Cuneo si era avanzata su la strada di ferro; ed io richiamava premurosamente sul sito del combattimento la brigata Pinerolo in marcia verso Rivoltella. Erano le ore 9 ant. circa. Per parere ad ogni evento di ritirata, e per una precauzione contro la piazza, un battaglione e 4 pezzi furono lasciati a Rivoltella un altro a S. Zeno.
Feci disporre la brigata Cuneo a diritta della strada Lugana nei campi tra la Cascina nuova e la strada stessa. Il 7.° era in prima linea in colonna d’attacco, l’8.° in seconda; ed ordinai l’assalto di S. Martino. Da prima il 7.° s’impadronì di alcune case e metà costa; poi riunito con l’8.°, un nuovo attacco alla bajonetta li portò ad occupare momentaneamente le alture di S. Martino, ove circondarono alcuni pezzi nemici, che tentarono anche d’inchiodare. L’azione dell’artiglieria, alcune piccole cariche de cavalleggeri Monferrato secondarono il movimento. Ma tal successo non fu permanente. Il nemico operò un ritorno offensivo con forze preponderanti. La brigata Cuneo dovette retrocedere di nuovo su la strada di ferro, lungo la quale fu riordinata. Si fu in questo attacco che il generale Arnaldi fu ferito, il colonnello del 7.°; Berretta, ucciso. Il nemico rinforzò ancora la