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e la Sesietta. I Zuavi, deposti li zaini a terra, si avanzarono animosi; i Tedeschi, appena li videro, si diedero alla fuga; i Zuavi ed i nostri gl’inseguirono passando a guado la Sesietta e li incalzarono fino al roggione Sartirana. Ivi non rimaneva altra ritirata ai fuggenti che il piccolo ponte all’edifizio di presa d’acqua. Molti tentarono di salvarsi gettandosi nell’acqua e vi rimasero annegati, molti furono uccisi alla bajonetta ed un buon numero fu preso prigioniero. Si è in questo movimento che otto cannoni caddero in mano agli alleati. Nel medesimo tempo la cascina S. Pietro era ripresa, e tutta la linea si avanzava alla bajonetta prendendo sulla fronte le posizioni del mattino.

Questo è il brillantissimo combattimento di Palestro, nel quale i Zuavi ci resero un segnalato servizio per l’impeto con cui effettuarono il lora attacco, impeto che si comunicò ai nostri e sconcertò i nemici.

Durante il combattimento a Palestro, Canrobert terminava il passaggio della Sesia a Prarolo, e intanto il generale Mac-Mahon usciva da Vercelli.

Il domani, 1.° giugno, le truppe francesi continuavano il loro movimento, cosicchè il 2 i generali Niel, Mac-Mahon, Baraguay d’Hilliers a la Guardia Imperiale erano coll’Imperatore a Novara ed un’avanguardia era spin-