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m’impadronirei più facilmente di Montebello, organizzai così le mie colonne d’attacco sotto gli ordini del generale Beuret.

Il 17° battaglione di Cacciatori, sostenuto dall’84° e dal 74° disposti in scaglioni, si slanciò sulla parte meridionale di Montebello, dove il nemico si era fortificato.

S’impegnò allora un combattimento corpo a corpo nelle strade del villaggio, e convenne espugnare casa per casa. Durante questo combattimento il general Beuret rimase ferito mortalmente al mio fianco.

Dopo un’ostinata resistenza, gli Austriaci dovettero cedere dinanzi allo slancio delle nostra truppe, e, quantunque vigorosamente trincerati nel cimitero, si videro ancora tolta alla baionetta quell’ultima posizione, al grido mille volte ripetuto di Viva l’Imperatore.

Erano allora le sei e mezza; io stimava che fosse prudente di non ispingere più oltre il successo della giornata, e fermai le mie truppe dietro il movimento di terreno, su cui è situato il cimitero, guarnendo la sommità con quattro pezzi di cannone e di numerosi bersaglieri che ricacciarono le ultime colonne austriache in Casteggio.

Poco tempo dopo, io vidi i colonnelli austriaci sgombrare Casteggio, lasciandovi una retroguardia, e ritirarsi per la strada di Casatisma.