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vire delle munizioni, che durante il varco si erano inumidite, i soldati con ammirabile slancio attaccavano il nemico alla baionetta.

Sorpreso da tanta arditezza esso si dava a precipitosa fuga, abbandonando sul campo morti, feriti, armi, munizioni ed equipaggi.

In questo frattempo, la seconda colonna, sotto gli ordini del tenente colonnello cav. Reccagni, comandante de’ Cavalleggeri d’Alessandria e composta del 6.° e 7.° battaglione Bersaglieri e di due squadroni di Cavalleggeri, passava la Sesia al guado; con ardita manovra ricacciava il nemico di posto in posto, e contribuiva così al succeso della giornata: onde tutta la sinistra della Sesia dal passo di Albano sino a Torrione trovossi sgombra dall’avversario.

Il possesso di questi terreni per parte nostra fu maggiormente assicurato nello stesso giorno ed in quelli successivi 22 e 23 da ardite ricognizioni offensive eseguite da alcune truppe della 4.ª divisione e da parecchi squadroni di Cavalleria di linea.

Il 22 e il 23 mentre alcune ricognizioni dirette da S. M. in persona sulla Sesia e sul Po, protette mirabilmente dall’artiglieria, tenevano a bada il nemico, l’isolotto che trovasi in faccia a Terranova veniva fortemente occupato dai nostri.