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confonde con la nostra, e che geme sotto l’oppressione straniera.
« La Francia ha mostrato il suo odio contro l’anarchia; essa ha voluto darmi un potete assai forte da ridurre all’impotenza i fautori di disordine e gli uomini incorreggibili di quegli antichi partiti che veggonsi continuamente patteggiare co’ nostri nemici; ma essa non ha abdicato per questo il suo ufficio civilizzatore. I suoi alleati naturali sono sempre stati coloro che vogliono il miglioramento dell’umanità; e quando essa sguaina la spada, nol fa per dominare; ma per liberare.
« Lo scopo di questa guerra è di render l’Italia a se stessa, non di farle cangiare padrone, e noi avremo alle nostre frontiere un popolo amico, che ci dovrà la sua indipendenza.
« Noi non andiamo in Italia per fomentare il disordine nè per iscrollare (ébranler) il potere del papa, che noi abbiamo riposto sul trono; ma per sottrarlo alla pressione straniera che gravita sulla Penisola, per contribuire a fondarvi l’ordine sopra interessi leggittimi soddisfatti.
« Noi andiamo finalmente su questa classica terra, illustrata da tante vittorie, a ritrovarvi le orme dei nostri padri. Faccia Iddio che noi siamo degni di loro!