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Io ripongo la mia piena fiducia nella vostra disciplina e militare istruzione; la mia piena fiducia nella costanza e nel valore dell’animo vostro. – A quest’ora in Piemonte, e nell’Italia tutta ogni cuore batte: ogni labbro prega per voi che difender dovete il vostro re, le vostre case, le vostre famiglie: Iddio benedice a chi salva la patria, il cielo accoglie chi muore per essa; ma Dio e gli uomini ripudiano i vili. – Fra pochi giorni vedrete il nemico, quel nemico che manda la gioventù lombarda a morire sul patibolo o nel carcere duro, e condanna le donne italiane all’ignominia del bastone; egli vi è noto. Con diversa fortuna lo conosceste a Goito, a Pastrengo, a Custoza, a Santa Lucia, a Novara.

Vincitori o vinti foste soli allora a combattere: ora avete a fianco e pugnando con voi un esercito che la Francia, la possente Francia ne invia. Rinasca fra voi, rinasca la nobile gara che prodigiosi fatti produsse nella Cernaia. Niuno preceda il soldato piemontese, niuno si dica più valoroso di lui.

Uffiziali, Sott’uffiziali e Soldati, il vento che spira dall’Alpi nostre rechi fra breve alle genti italiane un grido di vittoria. E cinta di nuova aureola torreggi sì alto la Croce di Savoia, che tutto il mondo la veda da lungi e la saluti.