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ricato l’infanteria austriaca con grande ardore.

Verso le 3 il maresciallo Canrobert, essendo venuto da se stesso sul campo di battaglia per giudicare la mia posizione, spedì ordine alla divisione Renault del 3.° corpo che osservava la strada da Medole a Ceresara d’appoggiare su Rebecco; e ordinò nello stesso tempo al generale Trochu di condurre la sua brigata sul luogo stesso in cui si trovava la mia riserva, fra Casa Nuova e Baete, perchè era sempre qui che si dirigevano i più grandi sforzi del nemico.

Vedendo di potere essere sostituito da truppe fresche, formai subito in colonna d’attacco 4 battaglioni della divisione Luzy; vi aggiunsi due battaglioni della divisione Failly che formavano in questo momento la mia unica riserva e il generale di Luzy condusse queste truppe nella direzione di Guidizzolo. La testa della colonna formata da un battaglione del 30.° di linea arrivò fino alle prime case del villaggio; ma trovando innanzi a se forze superiori dovè retrocedere; i nostri soldati d’altronde erano prostrati dalla fatica: marciavano e combattevano da 12 ore sopra un terreno affatto sprovvisto d’acqua e per tutto il tempo di questa lotta incessante non avevano avuto il tempo di mangiare.

Nulla di meno il maresciallo Canrobert