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del tempo, e per la poca cura avutane, quasi affatto guaste, mi converrà altrove far parola. Degna però di particolare osservazione è una lunga, ma stretta tavola, che serve di gradino alla mensa dell’Altare, che è nella cappella del palazzo Vescovile di Prato; poiché in essa di antichissima, ma esprimente maniera, e con piccole e bene intese figure, tutte le accennate cose che alla traslazione a Prato del Sacro Cingolo si appartengono si vedono sul legno delineate. Non sarà fuor di proposito fare presentemente ricordanza, che questa tavola era già nell’antico Oratorio di S. Martino, poco distante dalla città di Prato, ed ivi ad un altro altare per gradino serviva: ed essendo stata osservata da Monsignore Michele Carlo Visdomini-Cortigiani nostro amatissimo vescovo, la fece egli, per sua speciale devozione, collocare per gradino all’altare della cappella del suo palazzo di Prato, dopo di aver ricompensato con altro somigliante ornamento l’altare di quell’Oratorio, dal quale aveva ordinato che fosse levata. Ne