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interamente, fu poi dalla munificenza di Clemente VII sommo Pontefice, e dalla industria e generosità di Baldo Magini di Prato, benemerito della sua patria quanto altri mai, aperto di nuovo dopo 12 anni, cioè nell’anno 1524 e rimesso nel suo primiero stato. Inoltre fu data esecuzione all’ultima volontà di Leonardo Scarioni di Prato, il quale essendo mercante in Napoli, ed ivi Console della nazione veneziana, lasciò che dalla sua ampia eredità si fondasse in Napoli medesimo un monastero di sacre Vergini, le quali volle che fossero cittadine pratesi, e che si dovessero eleggere dal Magistrato della stessa città di Prato come è stato praticato in addietro. E finalmente vi è un luogo Pio chiamato il Ceppo, il quale ha di entrata quattordici mila scudi (circa a lire centomila italiane) e le impiega in ordine di sua fondazione, in dotare fanciulle, in sovvenire i poveri, ed in altre opere di carità, coll’intendimento che il tutto debba ridondare a benefizio de’pratesi. A tutte queste cose che sono comuni a tante