che nell’Essere Superiore, io riporto qui il giudizio di due grandi Poeti, cioè un Sonetto del Giusti ed una terzina di Dante.
Infelice colui che nulla crede
E da dubbi continui agitato
Nel ver naturalmente desiato
Per dritta via non sa fermare il piede!...
Che se un raggio di Lui che tutto vede
Fu alla mente dell’Uom partecipato,
Perchè mai non potrò farmi beato
Nella certezza di secura fede?...
Ahi sciagurato secolo condutto
Per laberinti, di superbia sporto
Investigando a dubitar di tutto!...
Di nulla lieto e d’ogni cosa incerto,
In te della speranza il ben distrutto
È per errore, tenebre e deserto.
|
Terzina di Dante nell’ultimo Canto del Paradiso.
Scriveva della Madonna:
«Donna se’ tanto grande e tanto vali
Che quel vuol grazia, e a te non ricorre,
Sua desianza vuol volar senz’ali.
|
A questi giudizi vi è da aggiungere