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quel miracolo si grande accaduto era rispetto a quella preziosa Cintola, che allora credeva costantemente che ella fosse della madre di Dio; perciocché con quell’onore e decoro eglino, non la tenevano come si meritava, che Michele aveva ben ragione, quando con tanta fermezza di animo affermava che quella era la Cintola di Nostra Donna. Tutto ciò che il Proposto aveva detto, e che dimostrò chiaramente di credere della nostra insigne Reliquia, col medesimo sentimento confermate fu da tutti coloro, che furono presenti al miracoloso successo, e poi dagli altri Sacerdoti altresì della Chiesa di Prato; ed allora il Proposto comandò, che la sacratisima Cintola riposta fosse decentemente tra le Reliquie, che nella sua Chiesa si conservano, con questo riservo però, che non se ne dicesse cose alcuna, ne se ne facesse parola al popolo; poiché giudicava egli che il popolo non avrebbe fosse avuta credenza verso la nostra Reliquia, e detto avrebbe piuttosto, che fosse un artifizio de’suoi Preti per utilità ricavarne.