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veri, e fu forza la notte medesima gettarne, gran parte nei pozzi della città: in quello solo della Piève detto anche de’Guazzalotti, se ne gettarono circa mille dugento.

«Si può intendere, scrive in proposito il Pignotti, che una truppa che ha trovato gran resistenza, che ha veduto morir tanti compagni ed anela vendicarli, possa trascorrere in tali crudeltà; ma che soldati generosi si pongano, quasi a sangue freddo a tagliare a pezzi dei cittadini che non si difendono, appena si può concepire.» Eppure, mentre nessuno non potrà commiserare la sciagura dei Pratesi, a più di uno verrà alla mente il sospetto, che in essi fosse allora poco o nessun animo. Non si trova ricordo neppur di un tentativo di resistenza, ma si ch’ei si chiusero per le case e per le cantine. Resistenza senz’armi sarebbe stata vana è vero; ma che altro potevansi aspettar che la morte? Morti per morti: avrebbero potuto cader nobilmente invece di lasciarsi sgozzare come tanti capi d'armento.

Dopo essersi sbramate del sangue, le