Pagina:Notizie storiche delle maioliche di Castelli e dei pittori che le illustrarono.djvu/82


72

storditi al pensiero delle dificoltà superate, dello effetto prodotto.

E che dirò io della verità e della vaghezza delle figure? Curva sulla sponda e sulle ginocchia protende la bella figlia di Faraone ambo le braccia per raccogliere dal fiume il sorridente bambino, che a lei come a madre di rivolge, quasi implorandone materna cura. Tutta l’anima della giovanetta è passata nelle sue braccia, che distende quanto più puote per giungere fino al cesto che le galleggia dinnanzi, e già ne tocca i vimini dell’orlo più prossimo, e già le ride in volto il piacere ineffabile del ben fatto. Curve anch’esse sulla sponda, e l’una all’altra abbracciata, vedete altre due giovanette seguaci della Egizia Principessa, che pur sorridono e s’inebbriano alla vista del bellissimo fanciullo. La più bella figura poi, secondo che a me pare, è quella della quarta giovanetta, nella quale vlle l’artista figurare l’amorosa Maria, sorella del bambino, che quasi presaga della salvazione del suo fratellino, piega le braccia con malizioso sorriso, ed ha quasi l’aria di dire: ben lo sapevo, che dal naufragio saresti campato avventuoso e caro fratel mio. Oh! lasciate pur ch’io lo ripeta, di questo capolavoro del Gentile è impossibile il far descrizione che valga a significarne le bellezze. Conviene vederlo, conviene rimirarlo e considerarlo; eppur non verrà mai la sazietà, nè vi stancherete dal prodigargli la vostra ammirazione.

Ho dinanzi mentre scrivo, la incisione in rame del