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che potrebbe ben porsi di riscontro alla celebre lepre del Dorv. Poco lungi ti si presenta allo sguardo un antico tempio caduto per vetustà, le cui crollanti mura sono indorate dagli ultimi raggi del sole, ch’è prossimo al suo tramonto; più là veggonsi campagne distese e paesi sopra amene colline; di lontano finalmente il mare con legni vaganti, e giogaie di monti: tutto ben digradato a ragione di prospettiva. — Questo artista fu anche valente in lavorare in stecca, come si è detto al Capitolo V.

FUINA GESUALDO.

Nacque Gesualdo Fuina a’ 19 di aprile del 1755 da Nicola Amato, e da Palma d’Annunzio. Sin da fanciullo mostrò grande attitudine alla pittura; perciò il padre assai per tempo lo applicò a quest’arte, porgendosi egli stesso maestro ed esempio al figliuolo. Sventuratamente però, giunto ai primi anni della sua gioventù, s’avvide che i paterni insegnamenti più non bastavano a reggerlo nel malagevole sentiero; perchè quel dabbene uomo non passava il mezzano nella sua arte: nè potette procacciarsi fuor della casa maestri migliori, chè la pittura in maiolica vedevasi a que’ dì volgere in basso nella nostra Castelli. Ma egli, senza punto sconfidare, con la forza dell’ingegno, e con gl’incessanti studî tanto innanzi procedette, che giunse a dipingere con lode a fuoco di 24 ore.

Però siccome in quel tempo più di questa specie di