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Animali e fiori furono disegnati dai nostri pittori con molta diligenza; ma per mancanza de’ più vaghi colori, questi dipinti hanno pochissima vivacità. Trovato il metodo di preparare il color vermiglio e le altre tinte dilicate, divenne eccellente in questa maniera di dipingere Gesualdo Fuina.

Il prezzo delle nostre maioliche dipinte, fu vario secondo le diverse specie di pittura, ed il valore degli artisti. Dalle lettere di parecchi nostri pittori venute alle mie mani, si scorge che i quadretti rappresentanti paesaggi si pagavano da un ducato sino a due; quelli istoriati insino a quattro. Le tazze da caffè dipinte a paesi si vendevano da carlini ventiquattro sino a trentasei la dozzina: le istoriate costavano di più, e se erano dipinte da un artefice nominato, il prezzo era molto maggiore. In una lettera scritta a Carmine Gentile nel 1725, si legge che una dozzina di tazze dipinte ed indorate colla corrispondente caffettiera, fu a lui pagata ducati ventotto. Al presente il costo si è assai elevato per le molte richieste che vi sono. Non solo i Musei italiani, ma i più celebri della Francia e dell’Inghilterra richieggono le nostre maioliche antiche. Non ha molto si vendette a caro prezzo nel locale de’ pubblici incanti a Parigi, una importante collezione di maioliche italiane, fra le quali figuravano quelle di Castelli1. Nel nostro regno taluni caldi amatori dell’onore delle arti nazionali sonosi mostrati solleciti di conservare i

  1. Giornale del regno delle due Sicilie n.° 10, 1854.