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Capitolo Sesto
Della pittura in maiolica nelle fabbriche castellane.
L'Italia madre d'ogni bell'arte, dopo aver prodotta la pittura a smalto sulla lamina metallica, generò pur quella sulla maiolica. Luca della Robbia, trovato che ebbe il modo di difendere dalle ingiurie del tempo le opere di plastica, si pose in cuore di far quasi eterna anche la pittura; onde si volse con tutto l'animo a dipingere sulle terre cotte con colori minerali, acciò questi fondendosi al fuoco, dopo lungo volgere di anni sempre vivi si mantenessero ed inalterabili. E senza punto sgomentarsi degli ostacoli che gli si pararono davanti, tanto perseverò nel suo proposito, che finalmente vennegli fatto mostrare i suoi maravigliosi dipinti. I quali furono a tutti di tanto stupore, che nessuno sapea persuadersi che a fuoco fosse stato ciò possibile. La nuova maniera fu dapprima seguita dai fratelli e dai nipoti di Luca: ma poi uscendo dai confini della Toscana, si propagò nelle vicine contrade, e rese celebri le maioliche italiane. Il Cavaliere Piccol Passo, i Dolci, i Lovolini,