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Dopo l’utilissimo trovato di Luca della Robbia, i Castellani incominciarono a coprire di smalto le opere di plastica, ad imitazione di quelle dello scultore fiorentino: di cui ebbero agio di ammirare una stupenda opera in una vicina città, alla quale spesso traevano a vendere le loro manifatture1. Il più antico lavoro a stecca delle fabbriche castellane, ch’io abbia visto, è l’arme che sta in su la porta di Castagna, Comune limitrofo a Castelli: essa è ornata di bassi rilievi variamente colorati, ed appiè ha la seguente iscrizione:
federicus sabastiani fieri fecit 1568.
Son opere del seicento alcuni quadretti a rilievo rappresentanti la Vergine col Bambino: ed anche di quel tempo son certe statuette di Angeli di varia grandezza destinati all’ufficio di candellieri.
Nel secolo passato i nostri artisti essendosi rivolti con grande amore allo studio del disegno, le due arti sorelle, la pittura e la scultura si videro egualmente tornare in fiore. Vero è che pochi, anzi pochissimi si diedero alla plastica, perchè loro non apriva largo campo al guadagno: ma quei pochi lasciarono prove sufficienti del loro valore, dappoichè oltre ai bassi rilievi, dei quali ornavano i diversi lavori di maiolica secondo il costume di quel tempo, ci rimangono ancora talune pregiate opere di scultura.
In prima è da ricordare Saverio Grue, che entra in-
- ↑ Nella Chiesa di S. Bernandino di Aquila esiste la Risurrezione, lavoro in plastica di Luca della Robbia.