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glio; chè ben conoscendo quei savi uomini come i premi son forti stimoli per eccitare i valorosi a nobile emulazione; vollero con questo mezzo animare i nostri artisti a far prova del loro valore. Sicchè proposero ducati cento a quell’artefice di maiolica che mostrasse aver migliorato in qualche modo la sua arte1. Il quale lodevole divisamento fu seguito pochi anni dopo dalla R. Società Economica della nostra Provincia: la quale stabilì rimeritare di una medaglia il più pregiato lavoro di maiolica che venisse presentato2. Oltre a siffatte esortazioni e conforti, il Consiglio credè che per tronar dovesse di molta utilità al miglioramento della nostra manifattura, l’immisione franca dei metalli necessari alla composizione dello smalto: e perciò nella sessione del 1851 si volse con calde suppliche al Re, perchè sgravasse di dazio quella quantità bisognevole alle fabbriche di Castelli3.
Tante cure e sollecitudini produssero il frutto desiderato; poichè le nostre maioliche si videro tuttodì rifiorire. Ne fan fede le onorevoli parole dette alla mentovata assemblea dall’egregio Commendatore Roberti: il quale essendosi condotto a Castelli nel 1851 per disimpegno del suo officio, volle visitare le fabbriche più nominate del paese4. Alla quale testimonianza vuolsi
- ↑ V. Documento O.
- ↑ V. Il Rendiconto Accademico per l’anno 1852. — Teramo 1853.
- ↑ V. Documento P.
- ↑ V. Documento Q.