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re: avendola stimata degna gli Atriani di perpetuarla nelle loro monete. Al che vuolsi aggiungere che siccome gli Etruschi vengono dagli antiquarii reputati inventori de’ vasi a due manichi, è da credere che questi si lavorassero precisamente da quelli nelle nostre terre stabiliti; essendo di tal forma il vase effigiato nel triente anzidetto1.

Niuno certamente farà le meraviglie, che questi popoli scelsero il territorio Castellano per fondarvi l’arte che lodevolmente esercitavano: poichè trovarono essi in così piccolo spazio tutto che è necessario. Qui strati profondi di eccellente argilla plastica, qui abbondanza di acqua e di combustibile, qui finalmente molti banchi di quarzo. Tutti questi agenti naturali sempre viva mantener vi doveano sì fatta industria, e serbarla a noi con felici auspici.

La figulina, che in Castelli lavoravasi, veniva nel commercio degli antichi popoli, chiamata atriana dal nome di tutto l’agro di cui Castelli era parte: oppure, come altri crede, perchè dall’antico porto di Hatria sul Matrino veniva inviata all’Oriente2.

In processo di tempo, venuta la nostra provincia nel dominio de’ Romani, andò man mano perdendosi quella maniera elegante di lavorare in creta; e comechè le

  1. Il disegno di questo triente fu da me pubblicato nel Poliorama Pittoresco, ottobre 1852, pag. 168.
  2. Monti, sull’antico e l’attuale commercio nella provincia del 1.° Abruzzo Ultra ec., Memoria inserita nel Gran-Sasso d’Italia an. 1848. pag. 193.