Pagina:Notizie storiche delle maioliche di Castelli e dei pittori che le illustrarono.djvu/26


16

vanna II. Dal Riccardi venne la signoria di Castelli alle mani di Antonello de Petrutiis di Aversa; e finalmente tornò di nuovo agli Orsini. Questi continuarono a godere pacificamente dei loro stato insino al 1524: nel quale anno, avendo il Re di Francia mandato l’esercito in Italia all’acquisto del regno di Napoli, Camillo Pardo Orsini di sua volontà il dominio rifiutò della Valle Siciliana all’ambasciadore di Carlo V presso la corte di Roma, per non incorrere in nota di ribellione1. Rimaste vittoriose le armi dell’Imperatore, questi per rimeritare i servigi del suo Capitano Ferrante Alarcon y Mendozza, nel 1526 gli concesse col titolo di Marchese la signoria della Valle Siciliana.

Perdette allora la Valle Siciliana quella pace, che avea lungamente goduta sotto i Palearea e gli Orsini: dappoichè i novelli padroni, non essendo stretti da alcun legame nè di patria nè di amicizia nè di parentela alle terre che dominavano, poco umanamente usavano con i loro soggetti. I Castellani quantunque fuor del dovere aggravati, pure soffrivano e tacevano. Finalmente ogni vincolo d’amore e fiducia scambievole tra essi e la casa Mendozza fu rotto per cagione di un balzello, che nell’anno 1660, col nome di piazza, fu posto sulle maioliche che si estraevano, per soccorrere ai bisogni del Comune. Cadde nell’animo al Marchese nel 1715 d’impadronirsi di tale imposizione, sotto pretesto che la terra di Castelli fu alla sua famaglia concessa cum viis, pla-

  1. V. Sansovino — L’Historia di Casa Orsina fol. 96 — Venetia — mdlxv.