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Il tratto di terreno compreso tra i due torrenti (che non può dirsi piano che in piccola parte), per lo frequente mutar di scena è assai dilettevole a vedere; e specialmente passati i rigori della stagione invernale. Se volgi lo sguardo all’intorno, vedi d’appresso smisurate giogaie di monti, selve foltissime, colline rivestite di boschetti e di case campestri, cadute di acqua, fontane limpidissime: qui una Chiesetta, colassù un castello distrutto, che ricorda il potere feudale dei bassi tempi. Se cali giù l’occhio vedi rupi altissime formate dal rodere continuo dei torrenti: sopra le quali poggia il piccolo Castelli tanto celebre per le sue maioliche.

La sua origine è incerta, e si perde nella oscurità dei secoli. Il territorio dov’esso è fondato facea un dì parte dell’Agro Atriano, e con quasi tutto l’attuale Circondario di Tossicia, veniva anticamente chiamato Valle Siciliana: nome che oggidì anche ritiene, e che rammenta essere stata ivi l’antica abitazione de’ Siculi primitivi abitatori degli Abruzzi, secondo che dicono il Pontano, il Camarra e il Delfico: anzi quest’ultimo è di credere, che sia rimasta a questa regione un tal nome, perchè forse quei popoli vi si poterono più lungamente sostenere1.

Ad onta di che i Siculi, come narra Plinio, furono poscia espulsi dall’Agro Atriano dagli Umbri, questi dagli Etruschi, ai quali successero finalmente i Galli2.

A quale di questi popoli debbesi la fondazione di Ca-

  1. Interamnia Pretutiana, pag. 7.
  2. His. Nat. lib. 3. cap. 13.