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brevemente e di passaggio toccarono questa materia, voglionsi qui ricordar quelle che di proposito la trattarono. Il Cherubini assai tenero della gloria abruzzese, nel 1845 la prima volta, e poi negli anni seguenti con molta erudizione parlò di alcuni pittori della famiglia Grue, e con buon gusto artistico illustrò vari loro dipinti1. Appresso nel 1847 un cenno storico intorno all’origine e ai progressi dell’arte figulina in Castelli, fu da me letto all’Accademia degli Aspiranti Naturalisti2. Da ultimo una dotta lettera intorno a siffatto argomento, fu dal Bonghi data in luce nello scorso anno: con la quale, dopo aver discorso dello stato dell’arte ceramica ne’ vari tempi, viene bellamente e con finissimo giudizio a descrivere talune delle più vaghe pitture in maiolica raccolte nel suo Museo3. Però queste brevi scritture, nel dar nome alle maioliche castellane, misero in molti il desiderio di aver notizie più minute di esse. Onde io, che molto le ho a cuore perchè son cose della mia patria carissima, volentieri ripresi questo lavoro, e sollecita-

  1. V. il Poliorama Pittoresco, luglio 1845, fogl. 49. pag. 391 — Giugno 1846, fogl. 46. pag. 366. — Marzo 1853, fogl. 42. pag. 331. — V. pure Scritti artistici, Chieti 1851.
  2. V. il Giornale delle due Sicilie, gennaio 1848. fol. 12. — Questa scrittura fu in seguito pubblicata con alcune aggiunte nel Poliorama Pittoresco, Ottobre 1852, fogl. 21, pag. 167.
  3. Intorno alle maioliche di Castelli, lettera di Diego Bonghi al Comm. Bernardo Quaranta. — Napoli dai tipi del Nobile 1846.