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invece di sconfortarmi, mi hanno rassicurato a presentarle questo tenue dono: dappoichè Ella, che le difficoltà ben intende di simili lavori, più meglio che niun altro scusare i difetti del mio libro. Il quale se nulla di buono racchiude, mostra almeno l’amor grande ch’io porto alle belle arti, e alla gloria italiana.
La prego intanto di accogliere di buon animo l’umile offerta: e raccomandandomi alla sua buona grazia, me le proffero.
Castelli a’ 10 Aprile 1857.
Devotissimo Servidore |