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che niun desiderio di miglioramento risvegliano gareggiando con le maioliche inglesi, ed acquistandosi in parità di condizioni al terzo di queste; ed ove l’importazione del piombo, dello stagno, e di altre materie per le vernici delle maioliche fosse agevlata in franchigia, certo che siffatta industria andrebbe più lungi nella via della perfezione.»

V. Annali Civili del Regno delle due Sicilie, vol. 46, pag. 83.

S.

Giudizio del Real Istituto d’Incoraggiamento intorno le attuali maioliche di Castelli.


Esposizione del 1838.

«La buona faenza della fabbrica delle Castelle di Angelo Maria Celli non merita di essere dimenticata in questa esposizione. Voi conoscete quanto essa è stata in pregio, e quanti vasi preziosi sonosi costruiti dai nostri antecessori, perciò saprete premiarla.»

V. il Rapporto su la mostra solenne de’ saggi delle arti e dell’industria napolitana dell’anno 1838, pag. 53. Napoli tip. Flautina.


Esposizione del 1840.

«La Faenza però della fabbrica di Castelli di Angelo Maria Celli troviamo di essersi assai migliorata; e se quel fabbricante farà i suoi piatti di forma più in moda, sarà un genere che potrà convenire di molto ai consumatori, perchè alla buona e prefetta vernice si unisce il tenue prezzo di grana due e mezzo a patto che fa l’interesse di tutti.»

V. il Rapporto su la mostra solenne de’ saggi delle arti e dell’industria napolitana dell’anno 1840, pag. 83. — Napoli tip. Flautina.


Esposizione del 1842.

«L’arte de’ lavoratori di argilla anche si è resa di una utilità generale pel paese. Molte fabbriche sonosene stabilite, e diverse di esse veggiamo splendidamente figurare nella presente mostra, e passandole a rassegna l’una dopo l’altra, diremo che i lavori di faenza della fabbrica di Castelli di Angelo Maria Celli sono belli,