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Quanto alle forme, invece di quelle di gesso, sarebbe utilissimo nello stampare i piatti adoperar quelle di ferro, e servirsi del torchio. Potrebbe in preferenza adottarsi quello del signor Delpech, che ottenne non ha molto in Parigi la privativa di anni cinque. Con questo metodo i piatti uscendo dalla forma alquanto asciutti, e di eguale spessezza, non andrebbero soggetti a screpolarsi, ed a scontorcersi nel ritiro: nè vi sarebbe bisogno di lavarli e ritoccarli, perchè escono perfetti. Il torno che attualmente si usa dovrebb’esser fatto con più esattezza, e ben equilibrato sul proprio asse. Questa disavvedutezza è cagione di molti difetti ne’ lavori che si fanno al torno. Potrebbesi inoltre introdurre con gran vantaggio l’altro torno detto torno inglese, il quale è all’altro preferibile per la prestezza e perfezione con cui si eseguono i lavori.

Le case che attualmente si adoperano non possono servire che poche volte, perchè sono troppo fragili. Sarebbe necessario che alla terra si unisse una certa quantità di cemento, che tenendo alquanto distnati tra loro le molecole dell’argilla, facesse penetrare e passare più agevolmente il calorico.

Quanto alla pittura delle maioliche potrebbesi trar profitto dalle stampe, che si potrebbero trasportare di leggieri sullo smalto già cotto. Forse sarebbe a ciò molto acconcio il metodo del signor del Re, che non ha guari ottenne la privativa nel nostro regno.

Il forno delle fabbriche castellane ha molti inconvenienti, e dovrebbe necessariamente modificarsi. Infatti