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46 parte seconda

Dell’altar maggiore, e dei quattro

altari lungo la chiesa.


L’altar maggiore, posto nel centro della tribuna, e da ogni parte isolato, si eleva con giuste proporzioni sopra due scalini di marmo. Ha di marmo le cornici, la mensa, e le due colonnette che la mensa sostengono: le fasce e le formelle de’ gradini, come il dossale ov’è rappresentato il Sacrifizio d’Isacco, sono condotte a scagliola, che bellamente imita marmi di vario colore. Un marmoreo tempietto, di buona maniera, sorge sulla mensa, e serve di ciborio per custodire la santa Eucaristia: è nello sportellino di metallo dorato un bassorilievo, in cui nostro Signore si manifesta ai due Apostoli di Emaus nello spezzare del pane.

Dei due altari, che stanno di fronte nelle cappelle superiori, quello a sinistra è dedicato a San Pietro, e porta lo stemma de’ Pieri; poichè il consigliere Luigi di quella famiglia volle nella parrocchia della casa paterna lasciare un devoto ricordo, ricevendo quell’altare in padronato perpetuo. Il quadro è di mano del professore Antonio Marini, e rappresenta il Principe degli Apostoli quando ascolta dalla bocca del Redentore quelle parole: Pasci le mie pecore, pasci i miei agnelli. Pietro, inginocchiato dinanzi a Gesù, riceve umilmente l’alta missione alla presenza di alcuni Apostoli; e le simboliche pecorelle si vedono da una parte. Nell’altare che rimane a destra di chi cammina verso la tribuna sta il venerabile simulacro di Gesù Crocifisso, che per maggiore riverenza è da un velo coperto. Usò di questa imagine nelle sue fruttuose missioni il beato Leonardo da Porto Maurizio de’ Minori Riformati; i quali da Cosimo III ebbero nell’agosto del 1712 il nostro convento di San Francesco del Palco, già abitato dai Francescani