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parte seconda | 45 |
accomodati ai soggetti delle storie . Alla scarcerazione di Pietro:
eripvit me de manv herodis.
act. ap. c. xii. v. 11. |
Alla negazione:
dominvs respexit petrvm
et petrvs flevit amare.
lvc. c. xxii. v. 61 — 62. |
Alla vocazione:
tv vocaberis cephas.
ioan. c. i. v. 42. |
Dove lo spartito architettonico avrebbe dato luogo a un’altra pittura, già dissi che è il pergamo; il quale ha tre faccie con storie di bassorilievo, che rappresentano: Mosè sul monte Sinai, quando riceve da Dio le leggi; Giuseppe che riconosce e abbraccia i fratelli; David che torna con la testa di Golia in mano, fra l’esultanza e i canti del popolo. Sono questi bassirilievi un calco dei getti maravigliosi di Lorenzo Ghiberti nelle porte del Battistero fiorentino: e que’ tre furono fra gli altri prescelti, perchè parve che alla predicazione della parola di Dio si convenissero. Difatti, nelle tavole della legge sta il fondamento della evangelica dottrina; la spada di David è simbolo di quella parola che, secondo il linguaggio de’ Padri, recide il vizio, personificato in Golia; ed in Giuseppe si riconosce la verità svelata a conforto de’ buoni, a correzione o condanna de’ peccatori. Anche nella formella che sovrasta al pergamo è un motto, come nell’altre, che dice:
fides ex avditv
avditvs avtem per verbvm christi.
rom, x. 17. |