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28 parte prima

clausura. Leone X fece ad esse restituire la dote, e Baldo Magini abate di San Fabiano le regalò d’una casa dirimpetto a San Vincenzio; dove nel 30 giugno del 1516 andettero ad abitare, fondando il monastero di San Clemente.

La Compagnia del Pellegrino, ch’ebbe sempre per istituto di seppellire i morti e di portare gli ammalati agli spedali per amore di Dio (oggi detta della Misericordia), pose sua sede nella parrocchia di San Piero; e nel 1588, come racconta il Miniati1, vi fabbricò una chiesa, con le limosine de’ fratelli, tornati allora da un divoto pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto.

Ma notabile sopra i ricordati, e sopra quanti pii istituti ha la nostra città, per la magnificenza dell’edificio, e per la fama che da un secolo e mezzo se n’è diffusa anche fuori d’Italia, è il Collegio Cicognini, edificato, come io già dissi2, a spese della eredità di Francesco Cicognini, sul cadere del secolo decimosettimo. N’ebbero dapprima il governo i Padri della Compagnia di Gesù, che lo tennero fino all’anno della loro generale soppressione: e delle relazioni che furono tra i Gesuiti e i rettori di San Piero, fra il Collegio e la nostra chiesa, è pregio dell’opera il ragionar di proposito.

  1. Miniati, Narrazione e disegno della terra di Prato, pag. 86 dell’edizione originale.
  2. A pag. 9.