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8 | parte prima |
a una penale di cento lire, per le quali così la canonica di Santo Stefano come la badia di Grignano obbligarono un cafaggio di loro pertinenza1.
I diritti de’ monaci si estendevano ancora sull’elezione de’ rettori della nostra chiesa. Donde avessero origine, ignorasi: ma si sa che i proposti non gli riconobbero quietamente, se non dopo la sentenza pronunziata da due arbitri, il 26 aprile del 1250. L’abate di Forcoli e un canonico pratese lodarono; che per quella volta il rettore di San Piero fosse eletto dall’abate e dal capitolo de’ monaci, e il proposto col suo clero consentissero alla elezione; che nella futura vacanza stesse lo eleggere al proposto ed al clero, il consentire all’abate ed a’ monaci; che in perpetuo si osservasse questa alternativa, per il bene della pace2. E fu osservata; avendosi nel 1301 l’esempio di una elezione fatta alla sua volta dall’abate e da’ monaci3, e nel 1484 una nuova elezione fatta dal proposto e dal clero4.
La badia di Grignano, già data in commenda5, fu unita al Capitolo fiorentino da papa Leone X6; ma i monaci sopravvissero al monastero e alla stessa disciplina monastica. Frate Agnolo Firenzuola verso il 1530 faceva risonare per quei claustri, un tempo echeggianti di devote salmodie,
versi d’amore e prose di romanzi;
- ↑ Essendo questo il più antico documento, dopo la bolla Luciana del 1183, in cui si rammenti la chiesa di San Piero in porta Fuia, non rincresca al lettore che io ne rechi i pochi avanzi fra i Documenti, al n° II.
- ↑ Producesi la carta fra i Documenti, al n° IV.
- ↑ Fra i Documenti, al n° VI.
- ↑ Non si conosce il documento.
- ↑ Nel 1456 l’aveva in commenda il cardinale Niccolò Forteguerri di Pistoia. Manni, Osservazioni ec. circa i sigilli antichi dei secoli bassi; tomo XXIII, Sigillo VIII: Sigillvm capitvli monasterii s. Marie de Grignano.
- ↑ Nel 1515. Manni, op. cit. — Richa, Notizie istoriche delle Chiese fiorentine; tomo VI, pag. 92.